Directory per Link Building: hanno ancora senso?
La Link Building, come sappiamo, è una risorsa potenzialmente decisiva per aumentare l’autorevolezza di un sito web e l’efficacia della strategia SEO: la scelta dei siti e delle modalità di costruzione di link, tuttavia, deve essere eseguita in modo analitico e attento, selezionando referral affidabili e link naturali. Tra i metodi più noti e ‘antichi’ di acquisire link vi è certamente quello che prevede l’utilizzo delle directory: un canale di facile accesso e immediato, ma anche con diverse possibili controindicazioni, al punto che è lecito, oggi, domandarsi: ha ancora senso usare le directory per fare Link Building?
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Cosè una directory
Le directory sono degli indici di siti web strutturati in maniera gerarchica attraverso l’utilizzo di categorie e sottocategorie. Si tratta, in pratica, di portali le cui categorie sono organizzate ad albero, secondo uno schema che permette di verticalizzare le aree tematiche in modo sempre più specifico, così da rendere ogni risorsa accessibile in modo intuitivo e lineare.
Come si crea un link su una directory
Le directory consentono solitamente – in modalità gratuita o previo pagamento di un canone o di una quota una tantum – di inserire un sito web all’interno del proprio database, e di attribuirgli la categoria e la sottocategoria adatte. Ogni directory segue un proprio sistema di inserimento dei siti, offrendo la possibilità di aggiungere diverse tipologie di informazioni più o meno dettagliate. Ciò che a noi importa ora, però, è che la procedura di inserimento prevede l’inserimento del link al sito, il quale, di fatto, diventa un backlink per il sito che si vuole ottimizzare dal punto di vista off-page. In pratica, inserendo un sito all’interno di una directory viene generato un link in entrata.
Passato Vs. Presente: quantità Vs. qualità
Gran parte dei SEO specialist – in un dibattito che continua ad alimentare serrati confronti – è concorde nel ritenere che oggi l’efficacia delle directory sia decisamente inferiore rispetto al passato. Il motivo è in realtà piuttosto semplice da spiegare: la SEO contemporanea dà priorità alla qualità dei link, mentre la quantità di backlinks che un sito acquisisce ha un peso specifico decisamente più limitato. Solitamente, le directory non presentano particolare autorevolezza e, dunque, impattano in modo molto relativo – e impossibile da stimare – sulla strategia di posizionamento.
Le directory servono ancora?
Ciò però non significa che oggi il valore delle directory sia nullo. Significa, semmai, che per costruire una strategia efficace di link building basata (anche) sull’utilizzo delle directory occorre selezionare con cura le directory in cui inserire un link: portali con ottime metriche SEO e/o fortemente tematizzati su una specifica area di interesse rappresentano ancora risorse utilissime per accrescere il trust di un sito e favorire la sua crescita organica, si tratta solo di individuarli e di sfruttarli nel modo giusto.
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Le directory sono vive, ma non sono in forma…
Affermare che la link building basata sulle directory sia morta sarebbe avventato. Semmai, è più corretto affermare che la logica di costruzione di link tramite directory sia mutata in modo profondo: se un tempo aveva senso puntare su una pubblicazione massiva e quasi indiscriminata, oggi la direzione è quella dello studio, dell’analisi e della selezione accurata delle sole directory capaci di garantire autorevolezza e tematicità, magari anche investendo a livello monetario per la generazione di pochi link, ma realmente qualitativi, autorevoli e tematicamente coerenti.