Avere tanti fan su Facebook è positivo?
La risposta alla domanda sembrerebbe ovvia, eppure non è tutto così semplice. Il principale obiettivo di un’azienda o di una realtà che sbarca su Facebook è, di solito, uno solo: ottenere quanti più fan possibile. E quanto più la pagina cresce, più cresce il fatturato. Tutto giusto?
No, sbagliato. Arrivati a un certo punto, con tantissimi fan ottenuti in modi più o meno legali – acquistarli, ad esempio, non è mai una buona idea – la pagina smetterà di crescere. Anzi, l’engagement, cioè il coinvolgimento degli utenti e il numero di essi che visualizzerà i nostri post, scenderà inesorabilmente.
Recenti studi hanno dimostrato proprio come le pagine più numerose siano quelle con minor engagement. Oggi ogni utente Facebook segue tantissime pagine, e non è possibile che il social mostri tutto a tutti. È necessario perciò fare una selezione: ecco perché l’engagement scende. Non c’è soluzione, quindi? Se i fan aumentano, sempre meno persone visualizzeranno i miei post?
Non è sempre vero. Il “trucco”, se così vogliamo chiamarlo, è quello di cercare, sin da subito, di aumentare l’engagement, e non il numero di fan. Tanti mi piace messi a caso, senza reale convinzione, non valgono neanche un solo fan fidelizzato e che, alla fine, acquista davvero i nostri prodotti. Alcune pagine aziendali importanti a livello mondiale hanno deciso addirittura di “tagliare” il numero dei propri fan, per far sì che rimanessero solo i migliori clienti, ovvero quelli realmente interessati ai contenuti della pagina. Fidelizzare, coinvolgere il cliente, è questo il segreto: ecco perché delle campagne fuori target solo per “far numero” sono controproducenti e dannose.
I numeri su Facebook sono come una droga, lo hanno dimostrato tantissimi studi: siamo programmati per essere felici e produrre endorfine se otteniamo più “like” o condivisioni. Ma impariamo a razionalizzare, e a capire qual è davvero il fan che ci serve: quello che clicca Mi piace e ci abbandona, o quello a cui interessa davvero il nostro prodotto e ciò che abbiamo da dire?