Turisti, saranno analizzati anche i profili social
Oggigiorno i social network sono sempre più importanti, e i nostri profili social dicono sempre di più qualcosa di importante su di noi. Tanto da pregiudicare il nostro futuro.
E’ notizia di oggi, ad esempio, che non basteranno il passaporto, le impronte digitali, la posizione lavorativa: presto per il visto elettronico Esta (Electronic System for Travel Authorization) sarà richiesto anche l’accesso ai profili social dei turisti che vogliono entrare negli Stati Uniti. Una violazione della privacy o una necessaria sicurezza in più contro il terrorismo?
Il Dipartimento di Sicurezza degli Stati Uniti ha richiesto che i moduli per l’Esta, i form I-94 (Arrival – Departure Record e I-94W (Nonimmigrant Visa Waiver Arrival – Departure) abbiano anche dei campi specificamente dedicati ai link dei profili social di chi li compila. Bisogna, insomma, compilare il proprio “Social media identifier“. All’inizio però la compilazione sarà facoltativa.
Le informazioni potranno essere utilizzate per attività investigative o per contattare l’utente. Non è chiaro, però, cosa succeda nel caso in cui i profili social non fossero pubblici. Gli Stati Uniti avranno l’autorizzazione a visualizzare ogni parte del nostro profilo?
“Raccogliere i dati dei social media – afferma il Dipartimento di Sicurezza Usa – migliorerà l’attuale processo investigativo, ci fornirà con maggiore chiarezza su possibili attività non consentite e potrà essere utilizzato dagli inquirenti per analizzare meglio ogni singolo caso”.
La proposta, per ora, non è ancora stata approvata dal governo degli Stati Uniti; nel caso lo fosse, partirebbe già da questo settembre. Ma, come potete immaginare, non mancano le polemiche su questa legge.