Twitter in crisi? Il management abbandona il campo

Nessun commento in social media da Redazione Onangel

Twitter mostra segna di crisi ineluttabile ormai da tempo, ma oggi è successo qualcosa di davvero spiacevole ai vertici dell’azienda. Il social network con l’uccellino è infatti entrato in un periodo di crisi per la quale nemmeno Jack Dorsey, co-fondatore e attuale Ceo, sembra riuscire a fare nulla di concreto.Eppure, solo a giugno dell’anno scorso, dopo che Dick Costolo si era dimesso, sembrava che Dorsey fosse “l’uomo dei miracoli”, colui che finalmente avrebbe riportato l’azienda agli splendori di un tempo. A Costolo fu addossata tutta la responsabilità di uno stallo ormai generalizzato, che ha di fatto portato Twitter al tracollo finanziario e numerico – per quanto riguarda gli utenti attivi mensilmente.

Anche se c’è stato un cambio al vertice, però, le cose non sembrano molto cambiate. Tanto che ora Dorsey deve far fronte a una massiccia fuga di cervelli, con quattro top manager sollevati dai loro incarichi perché – secondo fonti vicine agli investitori – erano considerati uomini di fiducia dell’ex amministratore delegato. Dorsey stesso ha dato la notizia su Twitter: i quattro manager, nonostante gli ottimi risultati raggiunti, avrebbero scelto in autonomia di abbandonare l’azienda.

Che fine faranno i quattro manager? Jason Toff, ex capo della divisione Vine, è stato immediatamente accolto da Google per lavorare ad alcuni progetti sulla realtà virtuale, Katie Stanton ha annunciato su Medium, invece, che sosterrà Hillary Clinton nella sua corsa verso la Casa Bianca.

E ci sono anche i crolli in borsa, cruccio di ogni investitore. Ma perché Twitter non riesce ad ingranare, ormai da anni? Il vero problema rimane quello dell’identità: su Twitter si percepiscono i contenuti, più delle persone, e questo a lungo andare è dal punto di vista economico un errore. Twitter, alla ricerca disperata di utenti, sta facendo di tutto per assomigliare a Facebook: sono stati introdotti infatti di recente i retweet semplificati, la possibilità di scambiare messaggi privati senza limiti di caratteri, l’integrazione delle dirette Periscope all’interno della timeline e il cuoricino per dire “mi piace”, al posto della stellina.

Tutti cambiamenti che non sembrano portare nuovi utenti. Diremo addio al primo social importante degli anni 2000?

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