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Cos’è la Cannibalizzazione dei contenuti? E perché è pericolosa?

Nessun commento in web marketing da Redazione Onangel

Spesso nel mondo del SEO esistono certe pratiche che, se portate all’eccesso, possono ottenere risultati negativi se non addirittura all’esatto opposto. In parole povere, con gli algoritmi di Google non è mai il caso di scherzare perché – pur essendo oramai molto intelligenti – potrebbero entrare in crisi per una sciocchezza, e per un nostro errore. E penalizzarci di conseguenza. Ecco perché oggi vedremo cos’è la cannibalizzazione dei contenuti e perché può essere molto pericolosa per il posizionamento di un sito web.

Cos’è la Cannibalizzazione dei contenuti?

Si parla di cannibalizzazione dei contenuti (ma anche content o keyword cannibalization) quando, all’interno di un solo sito web, si trovano due o più pagine o contenuti che appaiono simili – se non addirittura identici – agli occhi dei robots e degli algoritmi di posizionamento di Google. Ma cosa si intende per “simili”? Potremmo ad esempio aver realizzato (anche involontariamente) due o più articoli incentrati sulla stessa keyword o sullo stesso argomento, con le medesime parole chiave: questo manderebbe in confusione il motore di ricerca, che non saprebbe quale dei due considerare come rilevante.

Cosa succede con la Cannibalizzazione dei contenuti?

Google reagisce in modo abbastanza netto quando si imbatte nella keyword cannibalization: adesso che sapete cos’è la cannibalizzazione dei contenuti, dunque, dovete anche comprenderne i rischi. Quando i robots del noto motore di ricerca “sbattono il naso” su contenuti simili, ne posizionano uno cannibalizzando gli altri, il che potrebbe portare ad un calo del ranking e alla scomparsa dei contenuti cannibalizzati dalle ricerche degli utenti.

Come porre rimedio alla Cannibalizzazione?

Tenere diversi contenuti che trattano il medesimo argomento non è mai saggio, né fornisce un valore all’utente. Meglio, piuttosto, concentrare tutto l’argomento all’interno di un solo contenuto approfondito, e sfruttare i “fratellini” per fare link building interno verso quel contenuto-madre, ovviamente utilizzando keyword secondarie e argomenti nati dal principale. Questo eviterà la cannibalizzazione e darà maggior peso al contenuto più importante.

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