Digitale, nuova leva delle professioni del futuro (e del presente!)
Secondo quanto afferma una recente indagine condotta da Sap – MakeSense, per il 70 per cento dei giovani sarà l’innovazione la chiave più importante per un impatto positivo per il lavoro della propria generazione. Una leva che – sostiene la società di ricerca nel suo dossier “Creating the world you want to live” – non è certo priva di importanti conseguenze sociali.In particolare, sostiene l’analisi, entro il 2020 quasi metà (il 46 per cento) della forza lavoro sarà costituita da Millennials, e per più di 7 giovani risorse umane su 10 sarà l’innovazione e la digital transformation l’elemento più impattante (positivamente) sui propri percorsi professionali. Dal dossier è emersa in tal proposito la convinzione che la digitalizzazione possa portare maggiore trasparenza nel settore finanziario e nella burocrazia, rendendo i processi più veloci, l’accesso alle informazioni più semplice, la produzione più efficiente, la gestione delle risorse più sensata.
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Ad ogni modo, i numeri di cui sopra non sono certo avari di conseguenze la cui portata dovrà essere attentamente ponderata. Dall’analisi è infatti emerso come il 40 per cento del campione tema che la digital transformation possa avere un effetto negativo nelle proprie relazioni personali e, di conseguenza, la necessità di fronteggiare con adeguatezza questa nuova rivoluzione.
I risultati dello studio Sap affermano altresì che oggi i giovani sono consapevoli del grande impatto che l’era digitale sta avendo sul mondo del lavoro e sulla società, e per ben più della semplice maggioranza dei rispondenti, la digitalizzazione dovrebbe costituire uno strumento per accedere più facilmente alle informazioni, comunicare su più vasta scala, essere veicolo di educazione e di formazione.
Dal dossier emerge altresì che rispetto alle precedenti generazioni sono proprio i Millennials, come intuibile, quelli più connessi alla tecnologia e quelli che – proprio per il modo di accedere e utilizzare la tecnologia – possono influenzare maggiormente come le aziende gestiscono il proprio business. A conferma dell’importanza del tema, si tenga anche conto come ai ragazzi oggetto di campione è stato domandato di indicare quali sono le prime tre priorità in grado di influenzare maggiormente un cambiamento verso il mondo migliore, e ben il 52 per cento di questi abbia risposto che sono le singole persone i più significativi influencer, davanti ai governi (20 per cento), alle multinazionali (13 per cento) e alle organizzazioni no profit (7 per cento).