Il caso della guerra dei prezzi di Amazon e Google
Adottare una propria strategia di marketing online determinata sulla prioritaria competizione basata sui prezzi, è uno degli errori più comuni che il titolare di un ecommerce possa compiere. A meno che non vi chiamiate Google o Amazon, si intende. O, meglio, non abbiate le spalle così larghe da poter dare uno scossone a tutti i propri competitor, conducendoli al di fuori del proprio mercato di competenza.
Se però le spalle dei propri competitors sono altrettanto grosse, l’esito di questi contrasti potrebbe essere più incerto del previsto. Ed è esattamente quello che sta accadendo tra Google e Amazon, attualmente alle prese con una guerra dei prezzi piuttosto accesa: in risposta all’alleanza tra la società titolare del più noto motore di ricerca del mondo (e non solo) e Walmart, la società di Jeff Bezos sta infatti scegliendo il taglio del prezzo su una serie di prodotti della neo-acquisita catena dell’alimentare Whole Foods.
Recentemente acquisita da Amazon alla “modica” cifra di 14 miliardi di dollari, il colosso del mercato e-commerce si è resa conto che i prezzi della compagnia erano più alti rispetto alla media, ed ha dunque scelto di praticare un taglio netto sulle politiche di prezzo dei prodotti. Non tutti, ovviamente, ma – almeno per il momento – su una nutrita “selezione di prodotti alimentari di base“, in un paniere che è già ampio di suo, ma che dovrebbe essere allargato con altri tagli a venire.
Al di là del chiaro sapore di sfida che tale annuncio da parte della società di Bezos riveste, è chiaro che le ripercussioni di questo nuovo corso per Whole Foods non potranno che farsi sentire anche nel campo della grande distribuzione organizzata tradizionale. Ne è una conseguenza che nel giorno successivo a tale annuncio alcuni dei big della gdo quotati oltre Manica abbiano subito delle perdite. Tesco cede quasi 2 punti, Sainsbury circa l’1 per cento… nonostante la presenza di Whole Foods non sia nemmeno così spinta nei confini britannici.
Insomma, la guerra dei prezzi tra Google e Amazon sembra essere avviata, ma non è detto che a farne le spese saranno l’uno o l’altro colosso dell’hi-tech. A tremare sono, principalmente, i negozi più tradizionali, che potrebbero essere posti all’angolo dall’aggressività dei due player.