come costruire blog aziendale

Come costruire un blog aziendale: la guida completa

Nessun commento in content Editing da Redazione Onangel

Costruire un blog aziendale partendo da zero significa prima di tutto definire la strategia editoriale, in considerazione degli obiettivi e in coerenza con l’identità del proprio brand. In questa guida, illustreremo passo passo quali valutazioni fare per progettare il proprio blog in modo vincente.

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Perché costruire un blog aziendale: gli obiettivi

Prima di avventurarci nelle dinamiche di blogging aziendale e analizzare come definire un piano editoriale ad hoc, occorre partire col dare una risposta a una domanda solo apparentemente semplice: quali sono gli obiettivi del blog? Una sezione dedicata agli articoli sul proprio sito web, infatti, può essere realizzata per perseguire diversi scopi, differenti fra loro e raggiungibili attraverso scelte dissimili. Un blog può essere visto come un’area dedicata ad attività di branding, ovvero per dare visibilità al proprio marchio. In questo caso, solitamente si opta per la pubblicazione di articoli che vanno in direzione dello storytelling aziendale, ad esempio news in cui si racconta la storia dell’azienda o in cui vengono presentati i prodotti dell’azienda e i relativi vantaggi o, ancora, per esporre case history di successo. Oppure, il blog aziendale può essere visto come uno strumento per l’acquisizione di traffico: in questo caso, la sezione articoli accoglierà contenuti che ben si prestano alle logiche del posizionamento online, come ad esempio guide, classifiche, news e consigli. Infine, il blog può dare spazio ad articoli di opinione, impiegati per presentare il punto di vista di un marchio in relazione a temi più o meno di interesse generale; quest’ultima tipologia di blog, in realtà, è solitamente considerata poco funzionale agli interessi di un brand commerciale e molto più adatta a blogger professionisti, giornalisti e influencer.

Una cosa non esclude l’altra…

D’altra parte, non è detto che un blog debba porsi un solo obiettivo, ma può viceversa aprirsi a una impostazione ibrida. Ad esempio, i contenuti guida, come quello che leggete in questo momento, si integrano alla perfezione con l’approccio SEO, mentre le news sono molto più adatte a consolidare la presenza di un brand su canali come Google News o i social media. Molti blog, in effetti, si pongono nel web con questo duplice intento.

L’architettura del blog: le categorie

Scelta la direzione editoriale del blog, si procede dunque con la definizione dell’architettura, ovvero le categorie del blog. L’ideazione delle categorie del blog, ovvero le sezioni tematiche all’interno delle quali saranno inseriti gli articoli, riveste un’importanza cruciale nel dare ordine e fruibilità al canale. La suddivisione per categorie può seguire diverse modalità: ad esempio, è possibile suddividere il blog in relazione a categorie merceologiche (ad esempio, un blog di cucina che suddivide le proprie ricette in “primi”, “secondi”, “dolci”, ecc.). Un’altra logica che può essere adottata è quella che segue la tipologia di contenuto (ad esempio, un blog del settore tecnologia che suddivide i suoi articoli in “recensioni”, “guide” e “news”). Non esistono regole fisse, ma ogni progetto editoriale necessita di valutazioni specifiche: l’importante è rendere la struttura del blog intuitiva e facilmente navigabile.

La frequenza di pubblicazione

Fondamentale è anche stabilire una frequenza di pubblicazione. Una corretta gestione del blog non può prescindere dalla programmazione editoriale che, a sua volta, si definisce in relazione alla quantità di contenuti che saranno pubblicati. Quando si stabilisce la frequenza, è importante impostare una strategia di pubblicazione che sia gestibile nel medio-lungo termine: va bene pubblicare un articolo al giorno, uno a settimana o uno al mese, purché la periodicità venga rispettata nel corso del tempo.

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Il monitoraggio dei risultati

Sebbene la pianificazione sia imprescindibile, non si può non considerare l’importanza della sperimentazione, dello studio ed, eventualmente, della riconfigurazione strategica. In una parola: il monitoraggio dei risultati. Attraverso l’analisi del traffico, del comportamento degli utenti e del posizionamento acquisito dagli articoli, sarà infatti molto più semplice comprendere quali tipi di contenuti sono in grado di portare maggiori risultati. Le evidenze statistiche devono a quel punto essere utilizzate per rimettere mano alla strategia in modo da dare maggior spazio a quei contenuti che, dati alla mano, offrono il più alto ritorno dell’investimento in termini di visite, conversioni, interazioni e reactions.

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