Google Core Update 2021

Google Core Update: cosa sapere sul nuovo aggiornamento dell’algoritmo

Nessun commento in web marketing da Redazione Onangel

A partire da giugno 2021, Google ha lanciato il primo di una serie di aggiornamenti del proprio algoritmo e che riguarda, in generale, la tutela dell’esperienza di navigazione dell’utente. Si parla, in particolare, di ben 5 nuovi aggiornamenti dell’algoritmo, 2 più impattanti e decisivi (Core Update) e 3 che, sebbene più marginali, influenzeranno – e stanno già influenzando – le SERP di ricerca. Cerchiamo allora di capire come è cambiato, sta cambiando e cambierà Google e, di conseguenza, le modalità di fare SEO.

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I 5 nuovi aggiornamenti di Google

Abbiamo già parlato diverso tempo di uno dei nuovi aggiornamenti di Google, lanciato da Big G. lo scorso maggio e che ha interessato in particolar modo la user experience, ma il Page Experience Update 2021 è stato solo un assaggio di un’ampia rivoluzione dei sistemi di assegnazione della qualità e che sta entrando ora nella sua fase cruciale, con 2 aggiornamenti strutturali e 3 meno impattanti, già lanciati o in attesa di essere lanciati nei prossimi mesi.

I due Core Update

In testa e in coda ai 5 aggiornamenti totali dell’algoritmo di Google troviamo i due Google Core Update< 2021. Il primo aggiornamento core ha a che fare con l’intelligenza artificiale: ormai da tempo, Big G. ha puntato con decisione su questo aspetto con l’intenzione di interpretare in maniera sempre più specifica il vero intento di ricerca dell’utente e le sue intenzioni, in modo da individuare i risultati capaci di fornire le risposte più coerenti e in linea con le aspettative di chi interroga il motore di ricerca.

Il secondo aggiornamento core riguarda invece la qualità dei contenuti – non più da intendere come semplici contenuti di testo, ma anche immagini e, soprattutto, video. Con l’aggiornamento introdotto già da giugno, vincono in SERP i siti capaci di fornire contenuti rispondenti alle reali esigenze dell’utente, in modo chiaro e rapidamente accessibile.

Gli altri tre aggiornamenti

Come detto, oltre ai due aggiornamenti core, Google ne ha lanciati anche altri tre che, sebbene meno impattanti sulle SERP rispetto ai due appena esposti, hanno certamente una loro rilevanza e non devono essere presi sotto gamba.

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Il primo aggiornamento ha a che fare con l’antispam; si tratta di un aggiornamento volto a penalizzare quei siti che utilizzano in modo eccessivamente invasivo i tipici banner pubblicitari, togliendo ad essi visibilità in SERP. Dunque, da giugno, in modo molto più pressante che in passato, le piattaforme digitali che offrono spazio eccessivo ai popup promozionali che ostacolano la navigazione hanno subito e stanno subendo un sostanziale decremento delle visite da organico.

Il secondo aggiornamento ‘leggero’, invece, interessa in modo ampio e diversificato la user experience dell’utente. Con questo update, Google ha scelto di favorire in SERP i siti web ad alti fruibilità, dando molta più rilevanza a fattori come la velocità di caricamento, la linearità dell’architettura, la semplicità del processo d’acquisto (per gli e-commerce).

Big G., infine, ha introdotto un filtro anti-diffamazione, concepito per oscurare i risultati che propongono contenuti volti a diffondere notizie non accertate e scritte per colpire deliberatamente taluni soggetti, siano essi aziende, personaggi pubblici, siti web o marchi.

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