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Investimenti ICT, poche imprese ci credono veramente

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Secondo quanto afferma un report Assiteca – Polimi, ben il 95% delle imprese italiane ritiene che l’innovazione digitale sia un fattore rilevante. Tuttavia, poche aziende sembrano crederci veramente, visto e considerato che solamente meno di un’impresa su quattro destina agli investimenti in ICT più dell’1% sui ricavi.

Una percezione eterogenea

La percezione del ruolo dell’innovazione non è comunque omogenea, e varia anzitutto sulla base della dimensione aziendale. In particolar modo, per le imprese che hanno più di 250 dipendenti, la percentuale di coloro che ritengono un fattore imprescindibile per il futuro sale dal 37% al 51%, mentre solamente il 2% non ne vedrebbe la giusta rilevanza. Tra le medie aziende, la determinante più forte è l’opportunità di poter migliorare i processi aziendali. Per le imprese che hanno tra i 50 e i 100 dipendenti, giunge in raddoppio la percentuale di coloro che si dichiarano mossi dalla concorrenza e dal timore di perdere delle preziose quote di mercato.

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Investimenti ancora troppo scarsi

Diverso è, purtroppo, il tema legato agli investimenti. Se infatti dall’interesse passiamo alla concretezza, il contesto varia in maniera notevole, visto e considerato che gli investimenti in ICT rimangono molto contenuti, e meno del 25% delle imprese afferma che vuole investire più dell’1% del proprio fatturato in tecnologie ICT, contro il 69% che si ferma al massimo al punto percentuale. Solo il 3% dedica all’innovazione oltre il 5% dei ricavi, e c’è addirittura un 7% che dichiara di non aver effettuato alcun investimento in tecnologie digitali nel corso dell’ultimo anno.

Innovazione e modelli di governance

Tra gli altri elementi sostenuti dalla ricerca, emerge anche come un fattore critico di successo nei progetti di innovazione digitale sia certamente la definizione di un buon modello di governance: dall’analisi viene infatti segnalato come solamente nel 14% dei casi sia stata creata un’unità responsabile dei progetti di innovazione, e che in molte realtà non vi sarebbe una chiara strutturazione dei ruoli e delle attività (l’osservazione evidenzia come nel 18% delle aziende analizzate la gestione non sia strutturata e occasionale, e nel 4% le diverse unità organizzative si muovono in maniera autonoma, senza che vi sia un presidio centralizzato).

Insomma, traendo le massime conclusioni di questo scenario, emerge come l’interesse nei confronti degli investimenti ICT sia elevatissimo, ma come le aziende siano ancora poco pronte a investire in misura convinta in questo settore e, quando lo fanno, lo fanno spesso in maniera confusa.

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