Le password più usate: “123456”, “qwerty” e “password”
Quali sono le password più usate in internet? Dopo anni di truffe informatiche e data l’integrazione sempre più marcata fra mondo digitale e conti correnti, la gente ha imparato a prendersi cura dei propri account e a proteggerli in modo adeguato? No: la gente continua ad adoperare parole segrete come “123456”, “123456789” (quelli un po’ più zelanti) e la sempre verde “password”. Il tutto, senza alternare caratteri minuscoli e maiuscoli, inserire simboli o optare per codici alfanumerici. Per la serie andarsele a cercare.
Le password più usate secondo 4iQ
4iQ è una società di sicurezza online che, poche settimane fa, ha scovato su internet, più precisamente in un blog di nicchia sconosciuto ai più, un file da 41 gigabyte contenente oltre 1,4 miliardi di credenziali d’accesso, combinazioni di user, password e email utili per accedere a profili privati di siti come LinkedIn, Netflix, Bitcoin, YouPorn, Badoo, Pastebin. Come confermato dallo stesso Julio Casal, numero 1 e founder della società, si tratterebbe con ogni probabilità di uno dei tanti pacchetti rintracciabili nel deep web.
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Il documento si è rivelato, però, anche un utile fonte per tracciare le abitudini degli utenti, in particolare, per individuare le scelte più comuni relative alla tipologia di password adoperata. E ancora una volta, sembra che il tema della sicurezza non interessi quanto dovrebbe i cybernauti: le password più diffuse sono infatti risultate: “123456”, “123456789”, “qwerty”, “password” e, infine, “111111”
Cos’altro ci rivela il file
È necessario soffermarsi sulla rilevanza del file rinvenuto dalla società: si tratta di un documento non criptato, potenzialmente accessibile a chiunque e che, secondo quanto hanno rivelato i tecnici di 4iQ, perfettamente credibile, con credenziali autentiche. “Questa nuova violazione – hanno dichiarato i componenti del team – include 385 milioni di coppie di credenziali, 318 milioni di nickname e 147 milioni di password“. E non si tratta di credenziali qualsiasi bensì, in molti casi, di accessi a portali come Bitcoin e Dogecoin, dove è possibile accedere a conti reali, con soldi spendibili online. Ma, ciò nonostante, “password” continua a essere la password prediletta.