Pubblicità online, tutto (o quasi) passa dai soliti noti
Dando uno sguardo all’analisi Nielsen relativa alla pubblicità online dei primi 11 mesi dell’anno ci si rende conto che il bilancio negativo (-0,9%) sarebbe ampiamente positivo (+8,9%) “aggiungendo la porzione di mercato non monitorata in dettaglio”. Il che, tradotto in termini più concreti, sta a significare che se ai dati “ufficiali” si aggiungessero anche i dati stimati su Google, Facebook, Twitter & Co., che invece di dati ufficiali a Nielsen non ne forniscono, l’andamento della pubblicità sul web sarebbe molto positiva.
Quanto sopra ci porta altresì a una seconda considerazione: la differenza attuale nel mercato dell’online advertising la fanno sempre i big, poiché solo con la stima dei loro dati si può arrivare a una raccolta complessiva in aumento dell’1,4% negli 11 mesi, contro un calo dell’1% senza la loro partecipazione (che, si intende, è stimata e dunque oggetto di grande aleatorietà).
“Nonostante la variabilità continui a condizionare questo periodo storico, per il mercato pubblicitario si conferma la favorevole tendenza prevista da più parti” – spiegava in proposito sul quotidiano Il Sole 24 Ore Alberto Dal Sasso, di Nielsen. Che poi, allargando il discorso, scopre che gli 11 mesi del 2015 sono andati in archivio con un bilancio tendenzialmente negativo per gli altri comparti (-7,3% i quotidiani negli 11 mesi e -4,3% i periodici), fatta eccezione per la radio (+2,4%), unico aspetto positivo in un comparto nel quale precipitano le aree direct mail (-8,1%). Pareggio sostanziale per la Tv, che continua a pesare per metà della raccolta totale.
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A proposito di Tv, male La7, che chiude i primi 11 mesi dell’anno con una flessione del 9,4% a 129,6 milioni. Più contenuto, ma pur sempre rilevante, è il calo di Rai (-3,3% a 688 milioni) e Sky (-2% a 386 milioni di euro). Tuttavia, giova ricordare che sia per Rai che per Sky il paragone era con l’anno in cui hanno trasmesso i Mondiali di Calcio: ne deriva che analizzando i mesi in cui il Mondiale non era in onda, ad esempio novembre, entrambe hanno fatto registrare balzi in avanti notevoli: + 9,1% di Rai, e + 12,9% di Sky.
E Mediaset? La compagnia del Biscione ha chiuso i primi 11 mesi dell’anno con 1,9 miliardi di euro di raccolta, per un bialncio positivo dello 0,6%. Il gruppo di Cologno Monzese si conferma pertanto leader con una quota di mercato del 57,6%, a fronte del 58,1% dei primi 10 mesi.