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Testi per il web: meglio contenuti lunghi o corti?

Nessun commento in content Editing da Redazione Onangel

Quando si producono testi per il web, il dilemma è sempre lo stesso: meglio pubblicare contenuti più lunghi o optare per qualcosa di decisamente più corto? Difficile dirlo. Senza dubbio tutto dipende da una cosa fondamentale: cosa vuoi raccontare ai tuoi utenti. Da qui sarà sicuramente più semplice definire cosa e come scrivere i tuoi articoli.
Ma in ottica SEO? Ebbene, ecco qualche consiglio su come scegliere la lunghezza perfetta per ottimi testi per il web.

Testi per il web: meglio lunghi o corti?

Iniziamo con il rammentare che i contenuti in forma breve sono spesso più graditi poiché possono essere letti più rapidamente e possono far emergere in modo lampante il tuo punto di vista. Non solo: i contenuti in forma più breve sono spesso visivamente accattivanti, e considerato che la durata media dell’attenzione umana sul web è di poco più di 5 secondi, è facile capire che, probabilmente, in questo piccolo frangente di tempo i tuoi visitatori potrebbero optare più facilmente per la decisione di leggere un tuo pezzo più breve rispetto ad uno più lungo.

Detto ciò… le buone ragioni per poter optare per contenuti brevi finiscono probabilmente qui. Quando si tratta di promuovere contenuti autorevoli, non c’è niente di meglio che puntare su un contenuto di forma più estesa: anche se non sempre è così, generalmente contenuti di lunga estensione come un white paper, un dossier o un e-book, dimostreranno più facilmente la tua esperienza su un determinato tema, favorendo anche più conversioni, cioè azioni dirette degli utenti sul tuo blog, come il like o la condivisione sui social di un tuo articolo.

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Testi per il web: cosa ne pensa la SEO?

Quando si tratta di SEO, le cose non cambiano poi così tanto: i contenuti più lunghi vincono sicuramente a mani basse rispetto a quelli più corti. Uno studio di SerpIq ha rilevato che la lunghezza media dei 10 risultati principali su Google su un ampio numero di keywords era superiore a 2.000 parole. Ciò significa che quando cerchi una parola chiave sul motore di Google, probabilmente otterrai risultati con contenuti di lunga estensione. E – anche se non è sempre così – la ragione è presto detta: Google sta cercando contenuti unici che informino i lettori, e se è vero che il contenuto breve è ottimo per catturare l’attenzione, è anche vero che spesso lascia ai lettori solo una comprensione superficiale su un determinato tema.

C’è un altro motivo per cui i contenuti di lunga durata sono così importanti per il SEO e ha a che fare con i backlinks, cioè i link che una pagina riceve da un’altra pagina di un sito esterno (è il classico link a cui si clicca quando si legge un’articolo e che rimanda ad un altro portale). Uno studio di Moz e Hubspot ha scoperto che i contenuti lunghi hanno molte più probabilità di generare un numero elevato di backlinks. Ulteriormente, uno studio condotto da BuzzSumo su 8 milioni di articoli sui social media ha anche scoperto che i contenuti di lunga durata vengono condivisi molto di più dei contenuti in forma abbreviata.
Insomma, scrivere contenuti lunghi non serve solo da un punto di vista informativo ma anche in termini di posizionamento: un testo lungo viene maggiormente letto, cliccato, posizionato da Google e condiviso dai suoi utenti. E questo per te significa: maggior visibilità e soprattutto un incremento della popolarità del tuo sito.

Insomma, non credere a chi ti dice che i contenuti “lunghi” sono morti a causa dell’avvento degli smartphone e che gli utenti che non desidererebbero leggere qualcosa di più lungo di un tweet… i dati mostrano che è vero il contrario!

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