Social: i 5 tipi di post di Facebook più insopportabili
Facebook è un ottimo sistema per passare il tempo, divertirsi, farsi i fatti degli altri, informarsi persino. Ma, diciamocelo, spesso la piattaforma social più frequentata al mondo è anche un’ottima soluzione per innervosirsi e constatare, una volta di più, quanto noi esseri umani evoluti e tecnologizzati… possiamo essere sciocchi. Abbiamo scelto per voi i tipi di post di Facebook più insopportabili, quelli che difficilmente ti lasciano indifferente e che meglio danno la misura dei limiti dell’utonto.
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1. L’invettiva
A volte gli amici delle nostre bacheche sanno essere davvero brillanti, arguti e riflessivi. Tantissime altre, invece, Facebook diventa la cassa di risonanza del machismo 3.0. Un machismo intellettuale che non risparmia né uomini né donne e che si concede in tutto il suo splendore nell’immaginifico mondo delle invettive. Spesso il cinismo si dimostra acuto e sa strappare un sorriso sornione, tantissime altre, però, si trasforma nella sagra delle invidie: gente impegnata che accusa gente in vacanza poiché non fa altro che postare foto del mare; utenti che se la prendono con i maniaci del selfie; tifosi di calcio che attaccano altri tifosi di calcio… Facebook sa incanalare i piccoli e grandi disagi di ogni giorno, che ognuno di noi vive e che molti di noi sentono l’irrefrenabile impulso di condividere. Spesso, sulle bacheche Facebook, regna l’ostilità reciproca tra utenti.
2. L’invettiva contro l’invettiva
Facebook è popolata da gente polemica ma anche da permalosi non così inclini a lasciarsi criticare. Così, ecco che l’utente con la coda di paglia non può esimersi dall’esternare un’arringa difensiva e attaccare gli emanatori di invettive quando viene tirato in ballo. Così, ad esempio, ecco che lo spiaggiante se la prende col rosicone da scrivania che non può andare a mare o il belloccio con la mania del selfie attacca il timidino accusandolo di essere affetto dalla sindrome del “vorrei ma non posso”. Il che, a volte, sarebbe persino divertente, se non fosse una dinamica così drammaticamente ripetitiva.
3. Riflessione sui massimi sistemi
Ok, bella la democrazia dal basso di Facebook, eh? Certo, il rovescio della medaglia, però, è che, oggi, anche organismi unicellulari dotati di pollice opponibile abbiano la facoltà di abbandonarsi a fini riflessioni sui massimi sistemi. Così, ecco uno stuolo di politologi, sociologi, allenatori di calcio, medici e artisti che, grazie al proprio profilo Facebook, può finalmente dire tutto ciò che gli viene in mente, ostentando magari citazioni e aforismi rubacchiati qua e là. Tralasciando la drammatica stentata, il social network diventa amplificatore dei vuoti di sostanza della nostra società: tutti possono dire, in pochi sanno comprendere l’importanza di ciò.
4. Spoiler
In concomitanza con l’uscita di una nuova serie Tv, hai solo due possibilità: guardare la nuova puntata in tempi brevissimi oppure smettere di utilizzare Facebook. Tra i tipi di post più insopportabili, odiati e temuti del social-spazio non può mancare lo spoiler. Che dire? basterebbe così poco, basterebbe che gli spifferoni dimostrassero un briciolo di misericordia in più… e invece no, perché loro si sono alzati alle 3 di notte per guardare l’ultima di Game of Thrones, ciò di fa di loro degli eroi e la gente lo deve sapere. Tu lo devi sapere, e devi sapere cosa è successo nell’ultima puntata prima che tu possa vederla.
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5. Il post strappa like
Qui in molti potrebbero avere da ridire, ma le cose stanno così, è inutile nasconderlo: molti post sono realizzati con l’unico intento di strappare like facili e rinvigorire l’ego del pubblicatore. Quasi sempre si tratta di foto, realizzate in compagnia di bambini o con i propri nonni, corredate da frasi del tipo “la mia vita” o “il mio vero amore”, ecc. Suvvia, siamo sinceri: non di rado, foto del genere, dall’aspetto così spontaneo e armonioso, nascondono una famelica ricerca di consensi e nulla più.