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Ecommerce: ecco perché rivoluzionerà (anche) il mercato dell’auto

Nessun commento in web marketing da Redazione Onangel

Secondo i dati forniti allo Lab Internet Motors, non c’è settore che non sarà rivoluzionato dall’ecommerce, in misura ancora più notevole rispetto a quanto non sia già accaduto nel recente passato. Una regola di massima che, in fin dei conti, vale anche per il mercato dell’auto, che già in questi ultimi anni ha vissuto graduali cambiamenti indotti proprio dal marketing online e dall’esplosione più o meno convinta del commercio elettronico ad esso applicato.

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Insomma, guai a pensare che i concessionari di autoveicoli siano destinati a scomparire: è molto probabile che il loro ruolo rimarrà centrale ancora a lungo nel processo di vendita di un mezzo a motore. Tuttavia, guai anche a pensare che i concessionari non siano destinati a cambiare per (soprav)vivere, visto e considerato che è opportuno pensare a tali operatori in maniera più evoluta in termini di comportamenti e di competenze, affinché possano opportunamente svolgere la loro funzione di “accompagnatori” dei consumatori nelle proprie abitudini di acquisto, sempre più digitali.

A conferma di ciò, le previsioni di MotorK presentate allo Iab Internet Motors 2017 rammentano che entro il 2022 il 18% delle automobili sarà venduto online, ma anche che tra coloro che vorrebbero concludere il processo di acquisto via Internet, ben il 79% degli utenti adotterà un approccio ibrido, andando così a utilizzare sia il web sia la classica visita al concessionario. Solamente il 3% dei consumatori sarebbe totalmente escluso dal digitale.

Si noti altresì che in linea con questo trend, anche il comparto degli investimenti pubblicitari si sta orientando per poter abbracciare in maniera più convinta la domanda dei consumatori sui canali digitali, sebbene – almeno per il momento – sia la Tv a rimanere il canale predominante. Stando agli ultimi dati Nielsen, infatti, gli investimenti in digital advertising nel 2018 per il settore automotive sono destinati a crescere del 9,4%, a un ritmo che risulta pertanto essere più alto rispetto alla media del mercato digital, che si fermerà a un +7,9%.

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Che il mercato auto faccia gola a molti, è un dato piuttosto ovvio: l’automotive è d’altronde il terzo settore in Italia per volume di investimenti pubblicitari, dietro solamente al mercato degli alimentari e a quello farmaceutico, con cui i differenziali sono bassi. All’interno di questo comparto, il 48% degli investimenti è sulla Tv, ma la quota digitale è di dieci punti superiore alla media, con oltre il 37%.

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