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PAsocial: internet per migliorare i rapporti col cittadino

Nessun commento in web marketing da Redazione Onangel

Il rapporto non sempre particolarmente felice tra i social network e la pubblica amministrazione può costituire un buon momento di riflessione per tutti quegli operatori che sono quotidianamente impegnati a sviluppare positivamente l’efficacia della comunicazione via web. E, a tal proposito, merita sicuramente un cenno di rilevanza il progetto “PAsocial, partito da oltre un anno a coordinamento di una serie di volenterosi e professionali protagonisti tra comunicatori, giornalisti, social media manager, esperti di comunicazione del Governo, Presidenza del Consiglio, tutti i Ministeri e molte strutture dello Stato.

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Obiettivo del percorso è stato quello di sviluppare positivamente la comunicazione mediante web, social e chat nel settore pubblico, dimostrando che una simile crescita può condurre a importanti valori aggiunti in termini di efficacia e, di conseguenza, a nuovi posti di lavoro, nuovi servizi, innovazione diffusa.

Insomma, da esperti di comunicazione web non possiamo che esserE concordi con le finalità perseguite da questo progetto, sottolineando ancora una volta come la pubblica amministrazione non può certamente ritenersi “estranea” a social network e a tutti i mezzi di comunicazione digitale, e come non possa certamente ritenersi esclusa dal doversi fare portatrice di un loro corretto utilizzo. Ma in che termini?

Come correttamente sottolineato da Francesco Di Costanzo, che di “PAsocial” è coordinatore, “alla nostra PA non si chiede di essere ‘guru’ del web o campione di follower o mi piace, ma di rappresentare un punto di riferimento affidabile anche su queste piattaforme che noi tutti utilizziamo costantemente nelle nostre giornate“.

Anche per questo motivo il lavoro del gruppo “PAsocial” continuerà oltre, aggiungendo alla costante attività di divulgazione e scambio di buone pratiche, “anche delle linee guida per la comunicazione social, un nuovo modello organizzativo per la comunicazione pubblica con il necessario riconoscimento delle nuove figure professionali, percorsi di formazione e aggiornamento costante nella pubblica amministrazione, rafforzamento e allargamento della comunità/community dei comunicatori pubblici” – conclude Di Costanzo.

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Cambiare il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione non è d’altronde impossibile, e farlo mediante un nuovo approccio che possa dare una nuova centralità alla figura del comunicatore pubblico è sicuramente il giusto punto di partenza per rendere più utile, semplice e comprensibile il nucleo di opportunità che la pubblica amministrazione deve mettere a disposizione dei cittadini stessi.

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