Qwant arriva in Italia

Qwant arriva in Italia: ecco il motore di ricerca che tutela la privacy

Nessun commento in web marketing da Redazione Onangel

Si chiama Qwant, è francese e rappresenta la nuova alternativa a Google nel settore delle ricerche web. L’innovativa tecnologia d’Oltralpe è stata presentata a Milano lo scorso 10 ottobre e si propone come un nuovo modello di motore di ricerca che fa della tutela della privacy dell’utente il proprio punto di forza e di differenziazione.

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Niente cookie e dissociazione dell’IP

Niente cookie, nessuna cronologia di navigazione, dissociazione dell’indirizzo IP dalla richiesta di ricerca: sono i focus principali attraverso cui Qwant ha lanciato ufficialmente la sfida a BigG. Una vision chiara e intelligente, perché se battere il colosso di Mountain View sul proprio campo di battaglia prediletto, quello della precisione e dell’accuratezza semantica, pare ad oggi impresa titanica, la compagnia francese ha dimostrato un notevole fiuto imprenditoriale, scegliendo di aggredire un segmento di mercato che rappresenta il vero e proprio tallone d’achille di Google.

La privacy è un tema di stringente attualità e che sta a cuore alla stragrande maggioranza degli utenti; utenti che, adesso, potranno contare su un nuovo sistema per effettuare le proprie ricerche, riducendo al minimo (impossibile parlare di annullamento) il pericolo di vedere i propri dati personali violati.

Ad ogni ricerca, Qwant dissocia l’indirizzo IP dell’utente dai risultati generati e genera una risposta ‘anonimizzata’, che non lascia traccia e non immagazzina alcuna informazione né dati personali. Lo spot utilizzato dalla nuova realtà transalpina (almeno in Italia, in patria è nata nel 2013) non fa che evidenziare tali aspetti e attaccare velatamente (ma neanche troppo) Google per la sua invadenza nei confronti degli utenti:

Un motore di ricerca europeo

Altro plus di Qwant sta nel fatto che esso sia di matrice europea e, dunque Europe based, con tutto ciò che ne consegue sia in termini di monitoraggio e scansione della rete e sia per ciò che concerne le normative cui obbedisce: il diritto all’oblio, il diritto di rettifica e di cancellazione solo per menzionarne qualcuna. La compagnia è stata fondata a Parigi, la sua sezione di Research and Development è a Nizza, a Reuen la divisione per la sicurezza.

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Concorrenza a Google? No, alternativa a Google

Più che un vero e proprio competitor di Google, in effetti Qwant si configura più che altro come un’alternativa al gigante californiano, pronta a cannibalizzare un segmento specifico di utenti che è quello dei più accorti e sensibili al tema della privacy e della sua tutela. I dati di navigazione e i cookie, d’altro canto, rappresentano anche un vantaggio di usabilità che Google sfrutta per delineare risultati di ricerca sempre più personalizzati e capaci di rispondere in modo dettagliato alle reali esigenze dell’utente. Tutto, però, ha un prezzo e chi non è disposto a pagarlo, ora anche in Italia, può contare su una valida alternativa. E non è certo da escludere che, nel prossimo futuro, lo stuolo di amanti della privacy di navigazione non possa aumentare in modo consistente: se così sarà, Qwant potrebbe crescere in modo sostanziale e sottrarre utenti preziosi al caro e vecchio BigG.

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