CRO Marketing: che cos’è e perché fa la differenza
“Proprio non capisco: il mio sito è ben posizionato, ho campagne attive su Google e Facebook per 7 giorni su 7, ricevo un ottimo volume di visite, eppure non riesco a convertirle in vendite”. Può capitare, anche piuttosto facilmente, che un sito web, nonostante un’ottimizzazione perfetta sotto tutti i punti di vista, non generi il numero di vendite che ci si aspetterebbe. In questi casi, ciò che occorre è investire nel CRO Marketing, l’approccio di marketing che si occupa dell’ottimizzazione del tasso di conversione di un sito.
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CRO Marketing: che cos’è
L’acronimo CRO sta per Conversion Rate Optimization e comprende tutta una serie di tecniche, analisi e interventi che consentono a un sito web di migliorare le sue prestazioni in riferimento a un obiettivo. Quando parliamo di obiettivo intendiamo un’azione o una serie di azioni che vogliamo fare in modo che l’utente compia sul sito, come ad esempio completare un acquisto, inviare una mail di richiesta, scarica un file, ecc.
Massimizzare le visite, non aumentarle
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza. Con la CRO, il punto non è quello di aumentare il numero di visite che riceviamo sul sito, bensì quello di ottimizzare i processi al fine di massimizzare quelle visite, acquisite attraverso altre strategie di digital marketing che comprendono la SEO, le campagne PPC, il social media marketing, ecc. La metrica di riferimento per analizzare gli effetti di un approccio CRO è il tasso di conversione. Per migliorare il conversion rate, la CRO impiega strumenti sia di tipo diagnostico e sia sperimentali.
CRO: strumenti diagnostici e di analisi
Per ciò che concerne gli strumenti diagnostici e di analisi, non si può che partire dall’analisi degli accessi al sito oggetto di studio. Altri tool impiegati interessano sia l’aspetto quantitativo e sia quello qualitativo. Nel primo caso ci riferiamo a sondaggi, heatmaps (le mappe di calore attraverso cui analizzare il comportamento dell’utente sul sito) e clickmaps. Qualitativamente, è possibile raccogliere informazioni attraverso interviste agli utenti e l’inserimento di video tutorial per il corretto utilizzo della piattaforma.
CRO: strumenti sperimentali
Passando a un approccio più empirico, uno degli strumenti sperimentali più utili è quello dell’A/B Test, che consiste nella creazione di due diverse tipologie di contenuti che si pongono lo stesso obiettivo, in modo da confrontare i risultati ottenuti dalle due versioni per scegliere, in relazione ai dati ottenuti, quella più efficace.
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CRO Marketing: quando termina il lavoro?
Ragionando in ottica di CRO Marketing, non esiste una conclusione dell’attività. Il Conversion Rate Optimization ha come caratteristica intrinseca quella della continuità. Una volta ottimizzato un processo o una metrica, si continua la fase di test, raccolta analisi e studio per massimizzare anche altri aspetti, nel rispetto di un metodo olistico che prende in considerazione ogni elemento del sito, dalla grafica alla scelta dei font, passando per i contenuti testuali, la struttura e tutto ciò che definisce la user experience.