article marketing funziona

L’article marketing ha ancora senso? La SEO off page oggi

Nessun commento in content Editing da Redazione Onangel

Gli addetti ai lavori – o anche chi solo si interessa della questione – conoscono benissimo l’importanza della link building e quanto sia fondamentale, ai fini di un’efficace strategia di SEO Off-page, acquisire autorità tramite i collegamenti di altri siti web. Tra le tecniche di link building tradizionalmente più diffuse, c’è sicuramente l’article marketing, che consiste nella pubblicazione di articoli in cui è presente un link alla pagina web che si vuole posizionare. La tecnica è stata tra le protagoniste assolute del posizionamento su Google per anni, ma oggi le cose sembrano essere cambiate. È lecito, dunque porsi la seguente domanda: ha ancora senso oggi investire nell’article marketing?

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La risposta è: Sì

Andiamo subito al punto per rispondere alla domanda del precedente paragrafo: sì, l’article marketing ha ancora un peso importante nelle strategie di link building odierne. Il modo in cui Google assegna valore ai link in entrata, però, è mutato radicalmente nel corso degli ultimi anni e, va detto, oggi questa tecnica di posizionamento ha perso efficacia. Le priorità dell’algoritmo del motore di ricerca, infatti, sono cambiate e, parallelamente, l’analisi dei backlinks è diventata molto più severa. Ora entriamo nello specifico.

Google Penguin e il nuovo modo di pensare alla link building

Il vero momento di svolta in ambito link building è conciso con il lancio da parte di Google del nuovo aggiornamento Penguin, il quale agisce in particolare contro gli autori di pratiche di link building illegali. Dunque, l’article marketing è una pratica scorretta? Sì e no. Ovviamente, la costruzione di link in entrata eseguita in modo artificiale (perché di questo si parla) non è ben vista da Google. D’altra parte, molto dipende dalla strategia del webmaster e dal modo di gestire i link in entrata. L’elemento centrale è sempre quello della naturalezza: una link profile caratterizzata da una prevalenza di ancore secche e di link tossici (o di scarso valore) può rivelarsi dannosa per le strategie SEO di un sito web, abbattere la sua link popularity e può causare una perdita di posizioni. Viceversa, una strategia off-page costruita con attenzione, selezionando siti di qualità e variando la anchor strategy si rivela quasi sempre una tecnica funzionale di ottimizzazione SEO.

Link building: più qualità, meno quantità

Il punto focale è uno e facilmente riassumibile: la qualità conta più della quantità. Sono finiti i tempi in cui bastava acquistare pacchetti di link per far crescere il posizionamento di un sito. Oggi Google riesce in maniera molto più precisa ad assegnare il giusto valore a ogni singolo link, premiando i siti che ottengono link che generano un alto trust e penalizzando quelli linkati da siti poco credibili.

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Article marketing: sì, ma nel modo giusto

In conclusione, l’article marketing è ancora una risorsa importante per il posizionamento di un sito web, ma occorre muoversi con molta più cautela rispetto al passato. In particolare, ecco cosa occorre evitare:

  • Costruire link da siti di bassa qualità, link farm e siti di spamming
  • Utilizzare contenuti di basso livello, scritti male o tradotti direttamente da altre lingue
  • Utilizzare frequentemente ancore secche e/o poco naturali
  • Servirsi di siti gratuiti nati con il solo intento di article marketing
  • Attuare schemi innaturali basati sullo scambio di link tra due o più siti

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